Cosa è LBRY il network di condivisione dei contenuti?

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All’inizio degli anni 2000, avevo contributo a creare una “rete” di fumettisti avanguardisti che usava internet per diffondere le proprie creazioni. Questa rete di artisti si chiamava “Nuvole elettriche” e ne facevano parte tanti amici (e amiche!) di talento. La community poi ha perso la spinta innovatrice iniziale e si è dissolta, ma i singoli artisti hanno poi continuato a collaborare in vari progetti.

Non parlerò della community, ma di una idea che avevo espresso in un mio messaggio del 2005  (quindi quasi 12 anni fa!) per un aspetto che consideravo l’evoluzione di questa rete:

Se la cosa prende bene e ci facciamo un nome, a gennaio 2006 darei inizio ad un progetto di “publishing peer2peer“, ovvero un sistema distribuito per la syndication dei webcomis (o di contenuti digitali legali) mediante una rete in stile Emule/bittorrent. Ovviamente il tutto open source.
Questo progetto sarebbe nuvole elettriche 2.0, da annunciare gia’ a lucca, per far capire che il nostro non e’ un punto di arrivo, ma e’ un percorso!

A suo tempo era una “visione” senza vere basi concrete… oggi 6 novembre 2017, ho scoperto che la rete ha partorito nel 2016 questa idea! Esiste infatti un …. fatico a definirlo… chiamiamolo sistema di pubblicazione dei contenuti peer2peer, chiamato…

LBRY

Il nome sembra una parola ostrogota, ma è la riduzione da codice fiscale di “Library“: si tratta di un network per la condivisione dei contenuti che si bassa sul decentramento delle informazioni in stile blockchain e che usa una sua criptovaluta per regolarizzare le transazioni.

Come ne sono venuto a conoscenza?

Per puro caso, stavo esaminando un articolo su Bloomber relativo ad un minatore di criptovalute (approfondisci il mining di criptovalute) del kenya, Eugene Mutai (clicca qua se vuoi conoscere la sua storia su Bloomberg).

Oltre all’interesse per la sua vita, mi sono incuriosito sulle criptovalute che stava generando: Zcash e Lbry.

Zcash già lo conoscevo, ma di Lbry non ne ho mai sentito parlare. L’ho cercato su Google e ho scoperto la pagina che ne parlava: https://lbry.io/what

Le idee di base di LBRY

  • Chiunque può pubblicare contenuti sulla rete di LBRY
  • Qualunque utilizzatore contribuisce alla diffusione dei contenuti che apprezza
  • I contenuti non apprezzati vengono “eliminati” gradualmente dalla rete
  • La visione dei contenuti può essere gratuita oppure dietro un compenso, a scelta dell’autore.
  • Solo il creatore dei contenuti può decidere di rimuoverli definitivamente dal network. (non c’è una forma di censura corporativa, come accade per Facebook o Google).
  • Il compenso viene pagato in una criptovaluta nativa (LBRY Credits)
  • La criptovaluta può essere comprata o minata o ricevuta come compenso per attività svolte al servizio della community.
  • L’intero progetto è open source, in questo modo viene stimolata la ricerca dei bug e l’innovazione. (link al progetto su github)

L’idea è stimolante ma…

…c’è ancora molto poco a disposizione.

Nella maggior parte dei casi si tratta di contenuti “ripubblicati” da youtube, ma come come tutte le nuove iniziative è difficile trovare chi creda davvero in un progetto, siamo veramente nella fase della “Pura innovazione” e siamo ancora molto distanti dalla massa critica.

Mancano caratteristiche fondamentali come l’interlinking tra i contenuti, la ricerca fa spesso acqua, mancano i sottotitoli, mancano i commenti, manca un sistema di messagistica e notifica integrato.

Insomma LBRY è grezzo, come tutte le cose appena nate…

Però…

Però immaginiamo un futuro migliore…

  • Il network potrebbe auto “pulirsi” grazie al monitoraggio della community? Qindi i creatori di contenuti potrebbero ricompensare chi li aiuta a monitorare la pirateria con dei crediti.
  • Una volta generata la piattaforma per la gestione dei sottotitoli, gli autori potrebbero ricompensare il lavoro di creazione dei sottotitoli da parte dei madrelingua?
  • Il network si può adattare a forme di contenuto che non siano il video ? Per esempio gli audiobook, i libri, i fumetti ? E’ necessario sviluppare un contenitore dedicato per questi media, che non sia l’mp4 che è usato nativamente ?

Il potenziale di creare qualcosa di innovativo secondo me c’è. Resta da vedere se riuscirà a trovare i capitali per andare avanti e diventare qualcosa di più di una bella idea.

 

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Andrea Scarpetta
By Andrea Scarpetta

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